La mia storia, la mia scelta
Mi chiamo Libera, sono laureata in Scienze Storiche e seguo uno stile di vita vegano dal 2013.
Fin da piccola non ho mai amato particolarmente il latte e i formaggi ma ho sempre mangiato volentieri gli affettati e l’arrosto della domenica era una tradizione nella mia famiglia. Mio marito al contrario non ha mai mangiato molta carne ma è sempre stato goloso di formaggi e dolci al burro. Devo a lui la mia scelta vegan, il regalo più bello che potesse farmi.
Una sera si siede a tavola e mi dice che cercando la sigla di un conservante riportata sulla confezione di alcune banane acquistate al supermercato, ha letto alcuni articoli e guardato dei video che spiegavano le motivazioni animaliste alla base dell’alimentazione vegana.
Dal giorno dopo non avrebbe più mangiato prodotti di origine animale perché amava troppo gli animali per poter essere parte di un meccanismo che li sfruttava fino alla morte.
Ricordo che mi ha sorpreso e ricordo anche che non ho dato il giusto peso alle sue parole e che in modo molto superficiale ho catalogato la sua volontà come un capriccio del momento. Secondo lui avrei dovuto riempire la dispensa di fagioli di soia e stipare confezioni di tofu nel frigorifero? Come avrei realizzato la mia buonissima crostata al cioccolato o il mio ciambellone della domenica? Non avrei mai rinunciato alla mia passione per la cucina per una moda del momento.
Che sciocca sono stata. Laureata in Storia, convinta di essere dotata di spirito critico, sempre pronta a mettere in discussione tutto e tutti e poi…sono stata la prima a non considerare con la giusta attenzione ciò che c’era dietro quella volontà!
Mi è bastato guardare il documentario antispecista Earthlings e leggere gli articoli degli attivisti di Essere Animali per chiedere scusa a mio marito e ringraziarlo di avermi aperto gli occhi.
Le motivazioni alla base della scelta vegana sono principalmente tre: motivazioni ambientali, etico-sociali, animaliste.
La nostra alimentazione influisce sui cambiamenti climatici che ogni anno causano fenomeni meteorologici estremi con conseguenze devastanti sull’ambiente e sulla vita di migliaia di persone in tutto il mondo: tornadi, tifoni, alluvioni, periodi lunghi di siccità sono ormai sempre più frequenti.
Nel 2019 il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici riportava che “le diete sane e sostenibili, come quelle basate sui cereali, legumi, verdura, noci e semi, offrono le maggiori opportunità per ridurre le emissioni di gas serra”.
Il 50% dei cereali prodotti sulla Terra è destinato agli animali da allevamento, ma 1 miliardo di persone nel mondo muore di fame. Occorre destinare queste terre alla produzione agricola per consentire a tutti di nutrirsi. Non ha alcun senso produrre cereali e leguminose per nutrire animali di cui l’uomo si ciba in un secondo momento, è un circolo perverso.
Come ero arrivata a quasi 30 anni senza sapere che la mucca, come tutti i mammiferi, produce il latte solo dopo la gravidanza per nutrire il suo cucciolo e smette di produrlo dopo averlo svezzato?
Per garantirsi una produzione costante di latte, gli allevatori inseminano artificialmente e in maniera costante le mucche, provocando loro infezioni e morte prematura.
I vitelli sono allontanati dalle cure delle proprie madri a pochi giorni di vita, privati del loro latte e caricati su carrelli per essere mandati al macello mentre le mamme li inseguono disperatamente. Si tratta di scene strazianti che si ripetono in ogni azienda casearia.
Io non volevo e non potevo essere parte di tutto questo.
La motivazione è stata così forte da consentire a entrambi un passaggio repentino alla dieta vegan senza un periodo intermedio di alimentazione vegetariana.
Mi riconosco in quel gruppo di vegani “gentili” che non giudicano a priori chi non ha fatto ancora questa scelta, ma che al contrario accoglie volentieri nella propria cucina gli onnivori curiosi che in punta di piedi, con la paura di essere giudicati, si avvicinano a questo nuovo mondo. La scelta vegan non è una moda ma una necessità per salvaguardare il Pianeta ma ricordiamoci che alla base di qualsiasi cambiamento c’è sempre la conoscenza. Io oggi sono convinta più che mai che tanti onnivori non sono ancora passati a un’alimentazione vegana perché ignorano lo sfruttamento degli animali negli allevamenti e la correlazione tra alimentazione e cambiamenti climatici.
Penso che il ruolo del vegan foodblogger oggi sia un ruolo attivo di divulgazione attraverso il racconto del proprio percorso di cambiamento e attraverso la condivisone di piatti semplici, gustosi e divertenti.
Sei vegano? E ora cosa mangi? Questa è la classica domanda che almeno una volta nella vita un vegano si sente rivolgere.
In realtà eliminando solo 5 alimenti (carne, pesce, uova, latte, miele) si apre un ventaglio di possibilità che comprende prodotti come legumi, cereali, semi e frutta secca, molto più semplici tra l’altro da preparare rispetto a carne e pesce.
Per attuare questo cambiamento è necessario tuttavia uscire dalla propria zona di comfort, abbandonare le proprie abitudini alimentari e allenare lo spirito critico e la propria curiosità.
Maisonlibera, il mio blog, è l’espressione della mia scelta vegan: una scelta etica per gli animali e l’ambiente, ma anche per noi stessi perché l’alimentazione vegetale è la più sana, in quanto si è dimostrata in grado di ridurre il rischio di molte comuni malattie croniche.
Non sono chef ma ho studiato alla Funny Veg Academy, la prima scuola di cucina 100% vegetale. Nel 2018 ho conseguito il Master di pasticceria vegetale e nel 2022 ho completato un corso professionalizzante di cucina vegetale.
Ho scoperto gli effetti dello zucchero per la salute intorno al 2015, ho approfondito la tematica guardando video e documentari sul consumo di zucchero e da allora ho cercato gradualmente di eliminarlo dalla mia alimentazione.
Ho notato subito alcuni benefici sul mio corpo: ero più energica, meno stanca e assonnata, la mia pelle era più bella e radiosa, avevo la pancia meno gonfia e infiammata e soprattutto il mio umore era migliorato.
Ho così proseguito il percorso intrapreso e parallelamente ho eliminato anche l’uso delle farine raffinate.
Oggi per le mie ricette utilizzo prevalentemente zuccheri alternativi e farine di grani antichi o naturalmente senza glutine.
Ho scelto di essere vegana
Le mie motivazioni sono etiche e animaliste
Occorre essere consapevoli che ciò che mangiamo ha un impatto sull'ambiente
La dieta vegana può essere anche sfiziosa
Ho conseguito un master di pasticceria vegana presso la Funny Veg Academy
Utilizzo zuccheri alternativi e farine naturali
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